ETERNIT BIS: da Torino arriva la prima condanna per l’imprenditore svizzero
Il Tribunale penale di Torino ha pronunciato lo scorso 23 maggio la condanna a quattro anni di carcere per omicidio colposo a carico del magnate svizzero Stephan Schmidheiney, patron della fabbrica Eternit. E’ la prima ed importantissima condanna del processo sulle morti da amianto “Eternit bis” che – a seguito della derubricazione del reato dalla forma dolosa a colposa, è stato spacchettato in una moltitudine di processi ora pendenti nei tribunali di competenza per la varie sedi territoriali degli stabilimenti di produzione del materiale killer a base di amianto, e che ha provocato la morte di almeno 258 lavoratori e cittadini.
La condanna prevede anche la interdizione dai pubblici uffici per 5 anni e la liquidazione di una provvisionale risarcitoria alle vittime, agli enti ed associazioni costituite nel giudizio.
Un primo fondamentale ed importantissimo risultato, ottenuto anche grazie all’azione e determinazione di ANMIL, commenta il legale dell’associazione Avv. Alessandra Guarini, costituitasi parte civile a Torino contro l’imprenditore svizzero ed in prima fila anche in tutti i restanti procedimenti penali “Eternit bis” a Vercelli, Reggio Emilia e Napoli; in quest’ultimo filone la Procura di Napoli ha ottenuto il rinvio a giudizio di Schmidheiney, contestando nuovamente il reato di omicidio in forma dolosa, dimostrando la consapevole accettazione del rischio per gli operai nell’ambiente lavorativo da parte del direttivo della multinazionale.